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venerdì 9 dicembre 2011

Solarigrafia

[di Pier e DanieleDG]



Solarigrafia n.1


Opportunamente attrezzati di tempo e voglia, ci si può cimentare in questa pratica che descriverei come: un po' vintage, un po' nerd, un po' new-age. Trattasi di realizzare una fotografia del Sole, mentre attraversa e riattraversa il cielo, e del sottostante paesaggio.

Esistono diversi modi per realizzarla nella pratica, ecco come abbiamo fatto la solarigrafia n. 1.

Partiamo dagli ingredienti:




  • Lattina da 0.5
  • Cartoncino
  • Matita
  • Forbici
  • Nastro adesivo isolante (molto di più di quello che appare nell'immagine)
  • Carta fotografica (s'intende fotosensibile, non quella per la stampante), con dimensioni 5x7 pollici, la variante meno lucida possibile
  • Apriscatole e pinza
  • Ago e ditale
  • Bussola
  • Fascette (molte di più e più lunghe di quelle che appaiono nella foto)
  • Un pezzettino di carta vetrata
  • Libri a piacere, per alleviare l'attesa (ma volendo anche videogames, perchè no?)
E, dimenticavo, sarebbe bene procurarsi anche una luce rossa di quelle per la stampa “tradizionale” delle fotografie.




Ecco il procedimento:


Anzitutto bisogna costruire la macchina fotografica. Ciò implica una serie di piccoli-grandi sacrifici per ingraziarsi le divinità protettrici della solarigrafia. Il primo è trangugiare mezzo litro di birra di qualità infima al solo scopo di vuotare la lattina.

Il secondo passo è aprire la lattina con un apriscatole, come illustrato dall'immagine seguente.






E' buona cosa, allo scopo di non farsi del male nelle fasi successive, strappare e/o appiattire i lembi di latta residui avvalendosi di una pinza.




Ben fatto, abbiamo appena tolto alla lattina una proprietà fondamentale: quella di essere ermetica. Dobbiamo quindi porre rimedio costruendo un coperchio. Ritagliamo allora nel cartoncino una fascetta di (23x5) cm e un cerchio che abbia un diametro un paio di centimetri più grande della lattina. Sul bordo in eccesso del cerchio tagliamo tante fessure lunghe 1 cm, creando delle alette che andranno poi piegate verso l'interno. (Niente paura, gli origami finiscono qui)



Nella fase successiva: arrotolare la striscia di cartoncino sulla lattina, bloccare con il nastro adesivo, coprire con il cerchio e fissare il tutto (esclusa la lattina) col nastro.







Bisogna poi fare un forellino di 0.3 mm sul lato della lattina, esattamente al centro. Un piccolo ago va benissimo per ottenere la misura desiderata. Attenzione! La latta è abbastanza morbida, ma tipicamente i polpastrelli cedono prima, quindi è fortemente consigliato l'uso di un ditale.




Prendere la carta vetrata e grattar via le sbavature, anche minime, dalla parte interna del foro, per evitare che rovinino il risultato finale. Questo era il secondo grande sacrificio, infatti la lattina vi restituirà la cortesia, grattandovi via dalle dita o dalla mano un po' di pelle qua e là.

Prima di passare ad inserire la carta fotosensibile, è bene coprire il foro con un pezzetto di nastro adesivo.






Le fasi succesive sono da eseguire in una stanza perfettamente buia, eventualmente usando solo la luce rossa, per non rovinare la carta fotosensibile. Le due foto che seguono sono quindi solo illustrative.




Arrotoliamo per il lungo la carta fotografica e la infiliamo nella lattina, tenendo la parte sensibile rivolta verso l'interno. Sorprendentemente la carta da 5x7 pollici sembra fatta apposta per la lattina, perchè risulterà essere quasi incastrata fra il fondo e il collo della lattina. Rimarrà solo da controllare che il forellino non sia coperto e da fissare la carta con un po' di nastro, in modo da farla aderire bene alle pareti.




Chiudiamo con il tappo e la lattina fotografica è quasi pronta. Dobbiamo chiudere ermeticamente col nastro ogni fessura in modo che:
  • Non entri luce
  • Non entri acqua
La lattina va ovviamente fissata presso il paesaggio che vogliamo ritrarre stando attenti ad alcuni aspetti:
  • Che la lattina sia poco visibile e accessibile, per evitare che qualche curioso rovini l'esperimento.
  • Che sia ben salda e non si muova anche in condizioni di vento (abbondare con nastro adesivo e fascette è una buona idea, ma senza schiacciare la latta).
  • Che ci sia un efficace contrasto fra il paesaggio e il cielo luminoso, ma questo dipende dai gusti e dalla creatività soggettivi.
Assumendo di aver scelto un paesaggio in Italia:
Orientiamo il foro verso Sud (ecco il perchè della bussola), o comunque verso la posizione media del Sole nei prossimi mesi.
Sul sito SunEarthTools ci si può fare un'idea della futura posizione del sole.

Data la geometria della nostra macchina fotografica cilindrica, se inclinata rispetto all'orizzonte di 45° gradi, dovrebbe inquadrare tutto il cielo.

Una volta perfettamente fissata, togliamo il pezzetto di nastro che copre il foro e iniziamo la lunghissima esposizione.

Per “disegnare” tutto il percorso del Sole si può fare uno scatto di 6 mesi, da solstizio a solstizio.





Dopo 3-4-5-6 mesi copriamo nuovamente il foro e, armati di forbici, preleviamo la lattina.
Ci rifugiamo in una stanza buia con uno scanner pronto all'opera e velocemente estraiamo dalla lattina la carta, sulla quale appare già la foto, senza che ci sia stata la necessità di usare reagenti per la stampa. Scannerizziamo la carta e con un software qualsiasi di ritocco fotografico invertiamo l'immagine e sistemiamo un po' il contrasto: abbiamo la nostra solarigrafia.

Ecco cosa accade all'interno della lattina durante l'esposizione. La luce proveniente dal forellino viene proiettata sulla carta. Normalmente la carta viene illuminata per pochi secondi e dei reagenti chimici fanno apparire l'immagine. A quanto pare circa lo stesso effetto si ottiene con un'esposizione molto lunga e senza reagenti.




8 commenti:

  1. Grazie per avermi svelato il vostro segreto! Del risultato ne avevo già approfittato tempo fa ;-)

    http://vogliounamelablu.blogspot.com/2010/12/il-cammino-del-sole-una-stagione.html

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  2. Una foto esposta per mesi.. idea geniale che rende l’immagine indubbiamente preziosa!

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  3. woow. Io innamorata!!! E senza parole. Grazie!!

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  4. BELLISSIMO!!!!! e super interessante!!

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  5. 6 mesi! ci vuole pazienza, ma io proverei. La carta bianco e nero? Chiedo perche la foto sembra a colori.

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  6. Sì, carta bianco e nero. I colori sono un effetto molto curioso generato quando abbiamo -via software- "fatto il negativo" dell'immagine scannerizzata. Infatti la carta è risultata essere rosa. Il fatto che gli alberi appaiano vagamente verdi penso sia un caso.

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